Di fronte ad una situazione eterogenea ed in continua trasformazione, quale quella delle dipendenze, diventa importantissimo poter fornire risposte altamente individualizzate e che abbiano, nella “territorialità”, uno dei cardini di riferimento. Le comunità residenziali, indubbiamente una delle risposte principali, tendono ora a delinearsi come strumento “necessario, ma non sufficiente”, laddove, ai fini di interventi risolutivi, si evidenzia il bisogno, sempre crescente, di affiancare a quelle residenziali, fasi di programma terapeutico in accompagnamento territoriale.
Nel corso degli anni è aumentata di numero la fascia di utenza per la quale la comunità non è più proponibile a causa di ripetuti fallimenti, o che, da sola, non è sufficiente al raggiungimento di obiettivi in cui si evidenzia il bisogno di un intervento maggiormente legato al territorio. A questo si è aggiunta la crescente domanda proveniente da persone sufficientemente integrate a livello sociale e lavorativo, con tipologie di dipendenza e di stili di consumo tali da non giustificare un tipo di intervento così ristrutturante. In tali casi, si ritiene maggiormente utile lo sviluppo di percorsi semiresidenziali altamente individualizzati, nei quali la persona viene accompagnata da educatori (tutor) nel raggiungimento di obiettivi individuati, continuando a vivere nel proprio territorio di appartenenza. Il PS/PAT (Percorsi Semiresidenziali/Programma di Accompagnamento Territoriale) si caratterizza, quindi, come un percorso volto a fornire risposte alle persone per le quali non è utile, non è proponibile o, semplicemente, non è sufficiente un inserimento in comunità residenziale.
Il servizio PS/PAT è regolato da una convenzione tra l’Azienda USL n.2 della Regione Umbria e la Cooperativa Sociale Comunità La Tenda, in materia di trattamenti integrati di tipo residenziale e semiresidenziale rivolti a persone con problematiche di dipendenza.
Il PS/PAT si rivolge a persone in carico al Dipartimento delle Dipendenze della USL Umbria 2 che si impegnino a rispettare il progetto globale predisposto dal Servizio Pubblico inviante ed è in grado di accogliere, contemporaneamente, 20 utenti di ambo i sessi e senza vincolo di nazionalità.
COS’E’ PER NOI IL PAT…
“Kublai domanda a Marco: – Quando ritornerai a Ponente, ripeterai alla tua gente gli stessi racconti che fai a me?- Io parlo, parlo, – dice Marco, – ma chi m’ascolta ascolta ritiene solo le parole che aspetta. Altra è la descrizione del mondo cui tu presti benigno orecchio, altra quella che farà il giro dei capannelli di scaricatori e gondolieri sulle fondamenta di casa mia il giorno del mio ritorno, altra ancora quella che potrei dettare in tarda età, se venissi fatto prigioniero da pirati genovesi e messo in ceppi nella stessa cella di uno scrivano di romanzi d’avventura. Chi comanda al racconto non è la voce: è l’ orecchio.”
A volte saremo simPATici, altre un po’ meno; in alcune occasioni saremo PAzienti, in altre stanchi di asPATtare; saremo disponibili, a PATto che troviamo disponibilità e motivazione; ci troverete molto occuPATi e, a volte anche preoccuPATi… Saremo comunque sempre orecchi ed occhi pronti ad incontrarne altri, ad ascoltare storie nuove o vecchie storie raccontate e storie sussurate. Lo faremo passando del tempo insieme, facendo delle esperienze, provando e mettendoci alla prova, camminando senza paura di inciampare… perché poi arriveremo in un luogo e in un tempo in cui ci potremo salutare per trovare nuove strade, raccontare altre storie e incontrare altri occhi ed altri orecchi.